Venerdì 25 Maggio 2018, Antonio Davide Testi, General Manager del La Spezia Container Terminal, ha presentato agli enti ed alle istituzioni spezzine un documento di sintesi che illustra le dimensioni lungo le quali si sviluppa l’impegno del Gruppo Contship Italia per una crescita sostenibile e responsabile.
Il documento parte dai dati relativi allo sviluppo dei traffici e dei volumi movimentati dal terminal Contship di La Spezia, cresciuti del 17% rispetto al 2016 e del 63% rispetto al 2001, con un tasso di crescita annuale medio del 4%. Il processo di consolidamento delle alleanze tra le le grandi compagnie di navigazione è stato accompagnato in questi anni da una costante crescita delle dimensioni medie delle portacontainer attraccate sulle banchine del terminal LSCT, primo in Italia ad accogliere, nel 2011, le navi da 14.000 TEU, e attivo, dal 2015, anche sulle unità da oltre 16.000 TEU.
Testi ha sottolineato l’efficienza delle operazioni LSCT, frutto del know-how e della capacità di ottimizzare l’utilizzo delle aree disponibili, ma anche della vocazione intermodale del “Sistema Spezia”, in grado di processare e smistare in maniera rapida ed efficiente i volumi movimentati, anche grazie ai numerosi collegamenti intermodali verso i principali hub italiani ed europei e alla costante collaborazione con gli spedizionieri, le istituzioni e gli enti che compongono la comunità portuale spezzina.
Operando all’interno di un contesto altamente competitivo e globalizzato, il terminal Contship di La Spezia si trova a dover conciliare ogni giorno le esigenze legate a operazioni di scala sempre maggiore, caratterizzate da consistenti picchi di lavoro, legati all’arrivo delle navi più grandi, con la necessità di limitare quanto più possibile l’impatto delle operazioni terminalistiche sulla città e sulle popolazioni residenti nelle immediate vicinanze del porto, mantenendo allo stesso tempo alta l’attenzione ai temi legati alla sicurezza dei lavoratori e alle emissioni inquinanti.
La consapevolezza della necessità di conciliare queste esigenze, non necessariamente contrapposte, ma certamente complementari, ha spinto da tempo il terminal nella direzione di un sistema integrato di gestione della Qualità, della Sicurezza e dell’Ambiente, attivo dal 2009 e pienamente conforme agli standard ISO 9001, ISO 14001 e OHSAS 19001. Testi ha quindi presentato diversi progetti e iniziative specifiche, messi in atto per migliorare la gestione degli aspetti ambientali relativi alle emissioni in atmosfera, al ciclo delle acque e dei rifiuti, al consumo energetico e alle emissioni acustiche.
Proprio in merito alle emissioni acustiche, è stato evidenziato come, fin dal 2004, LSCT abbia studiato e misurato il fenomeno, implementando una serie di attività di contenimento. Queste indagini sistematiche sono state negli anni adattate alle dinamiche del business, legate al contesto operativo e all’evoluzione dei mezzi utilizzati nel piazzale per la omvimentazione dei container. Proprio partendo dall’analisi delle attività e del contesto, sono state identificate le sorgenti dirette e indirette delle emissioni più rilevanti, e sono stati creati modelli matematici di propagazione, indispensabili per testare le soluzioni più promettenti, che sono poi state sviluppate e raffinate in collaborazione con i tecnici, i produttori e i fornitori, affiancati da ricercatori ed esperti indipendenti.
Attraverso lo sviluppo e l’applicazione di “silent block” (ammortizzatori montati sui mezzi in corrispondenza dei blocchi angolari per attutire il rumore generato dal trasferimento del container sui rimorchi), filtri insonorizzanti e silenziatori potenziati (che vanno a ridurre le emissioni acustiche delle gru RTG), avvisatori ad alta frequenza pluritonale (meno disturbanti a distanza) e barriere fonoassorbenti, si è quindi intervenuti (e si continua ad intervenite) per limitare il più possibile l’impatto acustico delle operazioni portuali.
Oltre alle attività di monitoraggio e studio e alle attività poste in essere per gestire al meglio le emissioni, il ciclo delle acque e dei rifiuti e il consumo energetico, Testi ha potuto sottolineare anche i risultati raggiunti finora, tra i quali spiccano l’abbattimento del particolato PM10 (ottenuto anche grazie al cosiddetto “trattamento BIOFIX”, basato sull’utilizzo di un fissativo biodegradabile capace di catturare a terra le microparticelle inquinanti) e la riduzione della “Carbon Footprint”, in diminuzione del 2% negli ultimi 2 anni, a fronte di una crescita dei volumi pari al 17%, ma anche l’installazione di un impianto di trattamento delle acque di lavamento e delle acque reflue provenienti dall’attività di lavaggio dei mezzi operativi, i risultati legati alla riciclaggio della carta (oltre 10 tonnellate raccolte nel solo 2017) e quelli legati all’impegno pluriennale per la riduzione degli infortuni sul lavoro, sia in termini di frequenza, sia in termini di gravità; un risultato importante, frutto dell’attenzione continua e di una metodologia di lavoro conforme alle linee guida del sistema di gestione OHSAS 18001 che, partendo dal rispetto di tutte le normative vigenti impone un attenta valutazione dei rischi, l’identificazione di misure di prevenzione e protezione, l’implementazione di sistemi di sorveglianza e controllo, un’ analisi puntuale degli eventi incidentali e l’intervento immediato attraverso azioni di mitigazione, per poi coinvolgere anche il personale e gli enti competenti in un’ottica di formazione e miglioramento continuo.
La presentazione è proseguita con la condivisione del piano di azione 2018, e con un focus sul welfare aziendale, un progetto nato nel 2008, e oggi fortemente influenzato dallo sviluppo legato alle nuove tecnologie informatiche, che permettono un accesso sempre più rapido a informazioni, notifiche, moduli di contatto e richieste di prestazioni legate al welfare; tutti servizi in continuo sviluppo, orientati a favorire la conciliazione della vita lavorativa con gli impegni familiari, a sviluppare una rete di fornitori e servizi dedicati alla community aziendale.
A concludere l’intervento di Testi, uno sguardo sul progetto di sviluppo del terminal, che movimenterà – a pieno regime – oltre 2 milioni di TEU all’anno, con l'obiettivo di portare ad una quota del 50% i volumi trasferiti via ferrovia. Un ulteriore passo avanti verso la riduzione delle emissioni e della congestione stradale delle aree limitrofe.
A margine dell’incontro, Antonio Davide Testi ha poi commentato: “Questo tipo di incontri è per noi estremamente importante. Da un lato ci permette di valorizzare e dimostrare con dati e risultati l’impegno costante del La Spezia Container Terminal e del Gruppo Contship Italia sui temi legati alla responsabilità sociale d’impresa e sulla conciliazione delle operazioni terminalistiche con la qualità della vita nelle aree interessate dalle attività portuali. Dall'altro diventa una piattaforma per confrontarci con le istituzioni e gli enti coinvolti, recependo le istanze di tutti i portatori di interesse con cui mettere a fuoco sempre meglio i temi prioritari e le iniziative più efficaci per valorizzare e tutelare il bene comune”.