Nel mondo, il trasporto ferroviario rappresenta una modalità di trasporto di primaria rilevanza per intere aree economiche: in Australia e negli Stati Uniti, ad esempio, la ferrovia raggiunge una quota di mercato tra il 40 e il 50%. Non è così in Europa, dove per decenni il comparto del trasporto su strada ha goduto di sostanziali investimenti pubblici, relegando il trasporto ferroviario ad un ruolo marginale. Oggi, il trasporto merci ferroviario in Europa raggiunge appena il 17%. Nonostante questo, sono presenti segnali di un’inversione di rotta: entro il 2030 l’Unione Europea vuole superare quota 30% via treno e navigazione su chiatte, sul totale dei volumi trasportati su distanze superiori ai 300 km.
La Svizzera è stato il primo paese europeo a incoraggiare in maniera sostanziale lo shift modale delle merci, dalle autostrade alla ferrovia, fissando un termine di riferiemnto per tutte le altre nazioni. Come risultato di politiche innovative e nuove infrastrutture, il Paese vanta oggi uno split modale 72/28 tra ferrovia e strada per i traffici transalpini.
Ma cosa ha in serbo il futuro per l’aggiornamento del sistema logistico europeo? Gli ultimi report mostrano che il trasporto ferroviario sta attraversando una fase di momentaneo rallentamento, ma è destinato a compiere passi avanti determinanti.
I trend del trasporto in Svizzera nel 2019
Concentriamoci sulla Svizzera. Negli ultimi anni, il Paese ha visto ridursi il numero di camion lungo le strade, e questo trend è continuato per tutto il 2019. Secondo il recente report sul trasporto merci transalpino attraverso la Svizzera dell’Ufficio Federale Svizzero per il Trasporto (Alpenquerender Güterverkehr durch die Schweiz, disponibile QUI), il numero di camion che hanno attraversato le Alpi si è ridotto di un ulteriore 2,5% durante la prima metà del 2019, marcando il livello più basso dal 1999.
A dispetto di questa riduzione del numero di trasporti effettuati via camion, nello stesso periodo il trasporto ferroviario non è aumentato. Durante la prima metà del 2019, meno merci sono state trasportate via ferrovia in Svizzera. Nonostante questo, il settore ferroviario ha mantenuto una quota di mercato del 71%.
Ad un’analisi superficiale, il temporaneo arresto della crescita del trasporto merci via ferrovia potrebbe apparire scoraggiante, ma si tratta di un trend di breve periodo, che si inserisce all’interno di una strategia di lungo termine: la costruzione del cosiddetto “New Railway Link through the Alps” (NRLA).
Lavori in corso
Per sostenere ulteriormente l’aumento dei volumi trasportati su ferrovia, anziché su strada, il Parlamento svizzero ha allocato 900 milioni di Franchi (894 milioni di Euro) per realizzare un corridoio di quattro metri per tutta lunghezza del Tunnel del Gottardo. Questa espansione permetterà il transito di treni più lunghi, più alti e più pesanti. Secondo il Governo svizzero, i treni merci da 750 metri e 2000 tonnellate potranno transitare tra il Nord Europa e l’Italia, una volta che questo corridoio Nord-Sud sarà completato, assicurando un guadagno del 30% in termini di produttività, rispetto ad oggi.
Ma le numerose misure rese necessarie da questo sviluppo infrastrutturale rappresentano una sfida notevole per l’attuale equilibrio del trasporto ferroviario su questa tratta. Il traffico ferroviario attraverso le Alpi subisce oggi restrizioni e limitazioni, dovute alla costruzione dei nuovi tunnel sulla direttrice del Gottardo e, come risultato, è difficile che il trafico transalpino raggiunga quest’anno gli stessi volumi del 2018.
Il completamento del progetto di sviluppo del Gottardo è previsto per il 2020; con il completamento del progetto NRLA, 72 nuove tracce ferroviarie andranno ad aggiungersi a quelle oggi disponibili. Dal momento che la maggior parte del traffico transalpino svizzero è costituito da volumi in transito da e verso l’Italia, ci si attende che questa espansione contribuisca in maniera significativa allo sviluppo degli scambi intra-Europei dell’Italia stessa, e delle opzioni logistiche disponibili attraverso i porti italiani (il cosiddetto “sistema Southern Gateway”).
Segnali politici
Per assicurare che la ferrovia raggiunga il massimo potenziale possibile, una serie di iniziative politiche è prevista in Svizzera nel futuro prossimo. In tutta Europa lo schema di pedaggi e tariffe che caratterizza strada e ferrovia rappresenta ancora una fonte di vantaggio competitivo a favore della modalità stradale, ma ora il Ministero dei Trasporti elvetico si prepara a sostenere le istanze di cambiamento, richiedendo non solo una riduzione delle tariffe richieste per l’utilizzo delle tracce ferroviarie, ma anche uno schema di incentivi dedicato ai treni più lunghi.
In aggiunta, il Ministero dei Trasporti svizzero ha espresso l’intenzione di estendere i sussidi al trasporto combinato oltre il 2023, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente la quota di mercato della ferrovia, nell’ambito del trasporto merci attraverso le Alpi.
Questi sviluppi rendono chiaro che il potenziale di crescita del comparto ferroviario non è ancora stato sfruttato al cento per cento; la riscossa della ferrovia in Europa è agli inizi. Se i decisori politici e i leader industriali continueranno ad agire per ridurre gli ostacoli allo sviluppo del settore, questa modalità di trasporto continuerà a guadagnare quote di mercato, e il trasporto intermodale potrà finalmente offrire un contributo sostanziale al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi europei per la conversione modale.
Questo articolo fa parte di CS WINdow, la newsletter del Gruppo Contship Italia, che offre analisi ed approfondimenti sul mondo della supply chain, con un focus sulla logistica intermodale europea: